Di castagni e castagne, tra attualità e storiche curiosità
Stato di salute, ricette e centri di raccolta. È arrivato l’autunno e non potevamo non dedicare spazio a sua maestà la castagna
Il 3 ottobre 2023 ci incontrammo con Carlo Scheggia, membro dell’associazione castanicoltori, alla selva Squillin di Cademario per parlare di castagni e castagne. Faceva tanto caldo e a terra però c’erano diversi frutti. Quest’anno, dopo la lunghissima canicola, preceduta dai grandi temporali tardo primaverili, il 2 ottobre sembra essere una vera giornata di inizio autunno, ma quest’anno, per terra e per ora, le castagne scarseggiano.
A Carlo abbiamo rivolto un po’ di domande per capire lo stato di salute di selve e alberi. In più ci ha svelato una gustosa ricetta alla portata di tutti. Grazie!
Carlo, puoi parlarci dello stato attuale di salute dei castagni nel Malcantone e si sono ripresentate minacce da parte di malattie o parassiti in quest’ultimo anno? Mi riferisco in particolare al cinipide galligeno o al cancro della corteccia.
“Con l’arrivo nel 2009 del cinipide galligeno, originario dalla Cina, organismo nocivo e pericoloso per lo sviluppo dell’albero, la produzione di castagne è drasticamente calata fino all’arrivo del suo naturale antagonista, il torimo (torimus sinensis). Dal 2017 il livello produttivo dei castagni è progressivamente tornato a buoni livelli, con annate da record come quelle del 2020, 2021. Il cancro corticale è sempre presente nelle chiome, con disseccamenti di alcune sue parti, specialmente quando colpite da violente grandinate.
Comunque, questi alberi secolari, riescono a superare le varie avversità, ma importante è anche ringiovanire il patrimonio castanicolo in modo da migliorare e garantire una continuità”.
Come sono state influenzate le produzioni di castagne in Ticino, e in particolare nel Malcantone, dalle recenti condizioni climatiche?
“Negli ultimi due anni la siccità estiva ha provocato qualche problema allo sviluppo del frutto, specialmente in riferimento alla sua pezzatura, nonostante ciò, si è mantenuta una buona produzione di frutti sani. Il prolungato periodo di pioggia, come quello di quest’anno, nel periodo della fioritura incide negativamente sulla sua impollinazione”.
Come sta andando la gestione delle selve castanili del Malcantone?
“Il Malcantone con oltre 130 ettari di selve gestite rimane una regione importante nel contesto della castanicoltura del Canton Ticino. Grazie al prezioso e faticoso lavoro svolto dai contadini che gestiscono le varie selve, possiamo trovare nella nostra regione, specialmente nel periodo autunnale – primaverile un bellissimo paesaggio, molto apprezzato da tutti, con particolari riconoscimenti anche da Ticino Turismo. La sfida futura è quella di riuscire a mantenere questo patrimonio vitale, curato, con la collaborazione tra i vari attori, forestali, agricoltori, Patriziati e Comuni, ecc.”
Quali sono alcune curiosità storiche o culturali legate alla coltivazione delle castagne nel Malcantone e nel Ticino in generale?
“Entrando nel sito del Museo del Malcantone si possono trovare diverse curiosità storiche legate alla coltivazione della castagna, nomi, luoghi e fatti che hanno come riferimento questo storico e magnifico albero.
A livello personale, mi ricordo che per non lasciarci mangiare le castagne crude durante la raccolta ci dicevano che facevano venire i pidocchi in testa…”.
In che modo il consumo di castagne è cambiato negli ultimi anni in Ticino? Lo scorso anno durante la nostra chiacchierata auspicavi la creazione di un prodotto gastronomico nuovo, capace di divenire un po`il simbolo del nostro Malcantone. È stato quindi ideato qualcosa?
“Ormai si è passati da un frutto che sfamava la popolazione nei periodi di carestia e povertà, a un frutto che accompagna l’enogastronomia nelle varie occasioni, dove la produzione di una vasta gamma di prodotti derivati come il miele, la farina, il pane i fiocchi, le birre, le marmellate, i liquori, la pasta, le torte, e i prodotti di bellezza, sono una risorsa importante per l’economia regionale. Diverse sono anche nel Malcantone le iniziative nate a produrre derivati, ma manca ancora quel prodotto gastronomico capace di diventare simbolo del Malcantone e della sua castanicoltura”.
Carlo, ci sveli il tuo piatto preferito a base di castagne? E nel caso di potresti dare la ricetta?
“Diciamo che nel periodo autunnale e invernale, mi piace gustare una zuppa alle castagne con rosmarino, anche perché non è complicata da fare.
Ecco la ricetta della Susi:
“Tre cucchiai di olio extravergine di oliva, 1 cipolla bianca, 1 cipolla rossa, 2 rametti di rosmarino tritati grossolanamente, 450 gr di castagne precedentemente cotte per 30- 40 minuti in acqua bollente, 1.5 dl di vino rosso merlot, 1 l di brodo di verdura
Tritare la cipolla bianca e rossa e rosolarla in una pentola nell’olio extravergine d’oliva per ca 2 minuti a fuoco vivo, aggiungere il rosmarino tritato e rosolarlo brevemente per altri 5 minuti a fuoco medio, aggiungere le castagne bollite e il vino rosso, lasciare cuocere per 5 minuti, bagnare con il brodo di verdure e continuare la cottura per altri 15 minuti.
A cottura ultimata, frullare, salare e pepare. Versare in una fondina, aggiungendo un po’ di panna montata e degli aghi di rosmarino.
Tempo di preparazione ca 1 ora.
Buon appetito”.
La raccolta centralizzata continua
Fino a martedì 5 novembre sarà ancora possibile consegnare grandi e piccole castagne ai centri di raccolta sparsi per il Cantone.
Ecco gli indirizzi, gli orari di apertura.