Croce Rossa a Bombinasco
Gli stabili che ospitavano il centro ‘Al Suu’ sono stati comprati dalla Croce Rossa che vi ospiterà minori non accompagnati
La Croce Rossa ha ufficialmente acquistato l’ex Centro “Al Suu” di Bombinasco, come ci ha confermato il Presidente, Sezione del Sottoceneri, Filippo Bolla. Dopo un bel po’ di attesa, è palpabile nella voce del Presidente l’entusiasmo e la felicità per la riuscita acquisizione. “Le proprietarie delle strutture, le Suore dell’Opera serafica di Soletta, tra i progetti a loro presentati hanno scelto il nostro. Credono e sanno che saremo capaci di mandare avanti gli intenti ai quali quelle strutture, da sempre, sono state destinate”.
Per conoscere alcuni dettagli del progetto della Croce Rossa ci siamo rivolti anche a Debora Banchini, Direttrice della Sezione del Sottoceneri.
“Siamo particolarmente soddisfatti di poter avere un luogo come l’ex Centro “Al Suu”, che ha un grande potenziale sia sotto il profilo degli spazi a disposizione sia per i progetti educativi che potremo attuare”.
Inizialmente la struttura verrà riorganizzata per ospitare una quindicina di minori non accompagnati, con possibilità di aumentare i posti in futuro. “Non abbiamo ancora tempistiche precise di entrata, ma contiamo di aprire a breve”, ci spiega Banchini. Ma quali età avranno i giovani accolti? E quale la loro provenienza?
“Non conosciamo mai in anticipo l’età e le provenienze dei minori non accompagnati che ospiteremo. Ad oggi, i giovani arrivano principalmente dall’Afghanistan, ma non è il solo Paese da cui provengono”.
Come in molti già sapranno, attualmente e, nel periodo in cui la struttura è rimasta senza ospiti, un paio di persone si sono occupate della manutenzione. Queste persone potranno continuare a lavorare con voi a Bombinasco?
“Ci sono ancora due persone che si occupano della logistica e che stanno svolgendo alcune ore per manutenere la struttura nella sua parte esterna. Le abbiamo incontrate al momento dell’acquisto della struttura e abbiamo concordato che rimborseremo il costo delle loro prestazioni”.
Alla Direttrice abbiamo inoltre chiesto quanto personale servirà per gestire il centro e se sarà data la precedenza a persone del posto, malcantonesi in generale.
“Abbiamo già incontrato nei mesi scorsi tutto il personale educativo e amministrativo attivo al centro a Suu, per capire se ci fossero profili nella struttura che rispondessero alle nostre esigenze. Al momento, è stata assunta una segretaria amministrativa ed è già operativa presso la sede. Mi lasci aggiungere che nell’accogliere minori non accompagnati servono requisiti formativi e competenze molto specifiche. Per queste ragioni, sono e continuano ad essere aperte le selezioni, ad esempio per profili di educatori. Le posizioni attualmente ricercate sono visibili sul nostro sito (https://www.crocerossaticino.ch/lavoro)”.
Passato recente
Ricordiamo che gli edifici e la superficie verde precedentemente (e da tanti anni) erano utilizzati da adulti con disagio psichico. Al Suu era stato chiuso dopo la rinuncia di Fra Martino Dotta a gestire il centro per il quale la sua Fondazione aveva già messo in piedi un progetto di ristrutturazione. Alla mancanza di fondi e all’abbandono da parte della Fondazione Francesco, è seguita la chiusura e il ricollocamento degli ospiti in svariate strutture del Ticino.
A livello politico, c’erano state discussioni sull’acquisto dell’edificio da parte del Cantone per ospitare un’unità pedopsichiatrica, ma il Governo aveva respinto l’idea. Recentemente invece, sempre il Governo, poco prima dell’ufficializzazione dell’acquisto da parte della Croce Rossa, rispondendo a un’interrogazione di Tiziano Galeazzi (Udc), ha rassicurato che la nuova funzione del centro non aumenterà i problemi di sicurezza.